Il Raccoglitore di Asparagi, written by Francesco Abate at Spillwords.com

Il Raccoglitore di Asparagi

Il Raccoglitore di Asparagi

written by: Francesco Abate

@FrancescoAbate3

 

Un uomo cammina solitario
per la campagna ventosa;
la primavera chiama da lontano
e l’aria è un bacio che feconda,
e dall’anima nasce un sorriso.
Clak clak clak clak,
un rumore rompe la magia
e inquieta quel rilassato
ospite della natura inquieta.
Clak clak clak clak,
un piccolo crocefisso d’acciaio
consumato dall’abbandono
e da intemperie incuranti
della parola scritta dall’uomo
rompe il silenzio pacifico
e sbatte sul palo di una vigna
che aspetta il buongiorno
della farfalla in volo e dell’ape.
L’uomo che cammina solitario
sorride allo scherzo del vento
che è un famoso giocherellone,
guarda quel simbolo sbiadito
di un sacrificio frainteso,
di un sacrificio manipolato,
e si abbandona ancora
a ciò che davvero è eterno.
L’uomo si china sull’erba,
un virile asparago tende al cielo
sognando orizzonti e cori divini;
lo taglia e nel secchio lo posa
pregustandone il sapore amaro.
Voleva essere parte del cielo
ma sarà parte dell’uomo;
voleva essere parte dell’eternità
e non sa d’esserlo sempre stato.

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