INDACO
poesia by: Maurizio Ricci
@MaurizioRicciOF
Io sono colui che è.
Inneggio a voi martiri
che sia fatta la rivoluzione
contro sistemi e contro solitudini.
Inutile che vi si faccia capire,
percepire l’alone trasparente
di tutto quel gran gioco infinito e mortale.
Io sono colui che è e vi comando
che siate l’amore
che siate l’umano.
A me hanno lasciato un corpo
in questo posto:
il corpo mio è l’ultimo posto.
Indelebile condanna voi siete
ed io ho accettato
pensando potessi migliorare,
invece mi racchiudo
mi faccio batuffolo.
Istruito in una famiglia
dato in pasto a gente poco evoluta.
Inneggio alla rivoluzione
per la libertà, per l’umanità.
Io cerco Dio in una parola,
la spiritualità in una frase,
la verità in me,
la libertà in voi.
Cerco l’umanità nella solitudine
e l’amore in chi è senza me.
Io sono colui che è:
l’arte nei dipinti e nelle sculture.
Io sono un alieno venuto da lontano,
e voi siete alienati rispetto a me.
In questo mondo vi sentite padroni
e nel DNA portate il passato.
In questo mondo vi sentite padroni
ma il vostro sangue presto finirà.
Inutile, il mio disagio a voi indifferente.
Ad ogni missione, tentativi di rivoluzione.
Indicaci una strada, nostro Essere,
riportaci sul pianeta natio.
Oggi è un nuovo giorno
per gli umani,
non per me.
Oggi io scateno la rivoluzione
in nome dell’amore,
per riportarvi questa giustizia.
Il sistema: una massa di incoscienti.
Il mio sistema si chiama:
incondizionato amore
per tutto ciò che è bene.
Io sono colui che è.
A voi piace dire
Indaco
ed io oggi ancora non sono stato capace
di dirvi nulla.
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