CANTO DEL LUPO SOLITARIO, a poem written by Francesco Abate at Spillwords.com

CANTO DEL LUPO SOLITARIO

CANTO DEL LUPO SOLITARIO

written by: Francesco Abate

@FrancescoAbate3

 

Un lupo solitario nella notte buia
ulula il suo canto a una luna sorda
che sorride incurante del suo dolore
perché chi vive troppo in alto
non vede le lacrime scendere.

“Strazierò il cuore della notte fredda –
canta con note rosse come il sangue –
non servirà a ferire nessuno
e non curerà le mie piaghe
ma quando il cuore è pieno
qualcosa deve andare fuori
e dentro al mio c’è troppa folla,
troppe urla e troppi litigi.
I sogni che abitavano qui prima
sono dispersi in mare
e non va barca in loro aiuto
perché chi muore lo fa da solo.
Il cielo mi cade pesante sulle spalle,
io resto schiacciato e non so perché
non arrivano mai due braccia in aiuto,
ognuno sente solo i propri pesi”.

“Tutto è lontano dalla mia casa
e la mia strada è troppo fuori mano
per chi non ha voglia di camminare,
qualche frasca basta a fermare
il viandante che sogna altre vie.
La primavera non arriva mai
nel mio spettrale polo artico
perché non c’è sole che possa scaldare
senza salire più su dei monti
e guardare un po’ in basso.
Le dolci promesse di anni fa
sono volate via nel vento
e non c’è modo che ritornino
perché leggere come foglie secche.
Il freddo mi ghiaccia l’anima ferita,
mi ruba la gioia e non so perché
non arriva mai una coperta in aiuto,
ognuno sente solo il proprio freddo”.

Il lupo solitario nella notte buia
cessa il suo canto alla luna sorda
che adesso dorme serena tra le stelle
perché chi vive troppo in alto
non sente il pianto nel vento.

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