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Spotlight On Writers – Francesco Abate

Spotlight On Writers

Francesco Abate

@FrancescoAbate3

 

  1. Where, do you hail from?
Io sono di Battipaglia, una piccola città di provincia del sud Italia. Dal centro della città, densamente popolato e dominato dal grigiore delle strade e dei palazzi, sono scappato per vivere in campagna.
  1. What is the greatest thing about the place you call home?

Trascorro le mie giornate immerso nella natura. Assisto ogni giorno alla vita semplice solo in apparenza degli animali che lottano per la sopravvivenza, al mattino vengo svegliato dal canto del gallo e alla sera mi basta alzare gli occhi per godermi lo spettacolo dell’intera volta celeste carica di gioielli luminosi. In un ambiente del genere è ovvio che la poesia nasca spontanea nel cuore, a me spetta solo il compito di tradurla in parole. Inoltre qui ho la tranquillità che in città mi mancherebbe, ho i miei spazi e i miei angoli di solitudine, la mia libertà ed i silenzi. Vivo in una condizione ideale che mi permette di esprimere il meglio della mia creatività.

  1. What turns you on creatively?

Tutto. Tutto ciò che ci circonda è potenzialmente poesia, bisogna solo saper guardare nel modo giusto. Tutto ciò che ci circonda può far esplodere in noi delle emozioni, e comunque porta in sé dei contenuti che rientrano nel quadro generale dell’universo, quindi potenzialmente tutto può far nascere poesia. Io sono semplicemente una persona il cui sguardo non si ferma alla superficie delle cose, cerco di scavare e di giungere all’essenza e sia le operazioni di scavo, cioè le riflessioni, che il ritrovamento finale, la risposta, fanno esplodere in me il bisogno di condividere col resto del mondo. Alla fine scrivere è solo il soddisfacimento di un bisogno di condivisione, io scrivo per far conoscere i miei pensieri e le mie idee al resto del mondo. Lo scopo non è quello di convincere, io non voglio che tutti pensino come me, è quello di far conoscere e confrontarsi.

  1. What is your favorite word, and can you use it in a poetic sentence?

Non c’è una parola che preferisco, anche perché la parola in sé è un guscio vuoto, assume valore solo quando è incastrata in qualcosa di più grande. Dovendo però sceglierne una, mi viene in mente “stelle”. E’ una parola che credo di usare spesso, sia nei romanzi che nelle poesie. Io ho sempre avuto un rapporto profondo con le stelle, da ragazzo mi appassionai all’astronomia e imparai a conoscerle dal punto di vista scientifico, crescendo ho cominciato a guardarle in modo meno tecnico e più appassionato. Di sicuro fa un certo effetto vederle splendere di notte sulle nostre teste, è uno spettacolo che nel corso dei millenni ha impressionato tutti e ne capisco il motivo ogni volta che alzo lo sguardo e le osservo.

“Stelle, benedite i miei passi col vostro tremulo sorriso e mostratemi il nord della mia vita”.

L’ho scritta al volo, spero vi piaccia.

  1. What is your pet peeve?

Sono un tipo difficile, sono tante le cose che detesto. La cosa che mi irrita maggiormente è quando mi rubano tempo. Oggi il tempo è notevolmente sottostimato, viviamo infatti in un’epoca dove tutto si misura in funzione della produzione. Io percepisco il mio tempo per quello che è, cioè degli attimi di vita che non potrò più recuperare, che o si gustano o si perdono per sempre. Tutte le situazioni in cui sono costretto a impiegare del tempo per fare qualcosa di inutile per me stesso, o comunque tutto quel tempo il cui impiego mi produce un guadagno che a mio modo di vedere non è equo, sento che un pezzo di vita mi è stato rubato e mai potrò averlo indietro. Pezzo per pezzo si distrugge la vita intera, quindi perdere per strada troppo tempo vuol dire sprecare la propria esistenza.

  1. What defines Francesco Abate? 

Francesco Abate. Non è uno scherzo, voglio semplicemente dire che ritengo di essere unico. Non sia scambiata per presunzione la mia, oggi essere “unico” è spesso inteso come essere il migliore, in realtà vuole soltanto dire che non esiste al mondo un altro come me, nel bene e nel male. Ho un mio modo di provare sentimenti e di esprimerli, un mio modo di pensare e di comunicare, un mio modo di essere che non può avere eguali perché figlio della mia esistenza. Siamo tutti unici in realtà, solo che spesso ce ne dimentichiamo, spinti dalla società odierna che fa di tutto per annullare la nostra unicità e renderci semplici pezzi di un ingranaggio.

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