Petricore, a poem by Livio Cotrozzi at Spillwords.com
Lance Reis

Petricore

Petricore

written by: Livio Cotrozzi

@Qrighe

 

tutto scompare
perduto

dopo dieci giorni di silenzio
il disordine lasciato chiuso sul tavolo
è curato di sorpresa
come i giorni
che accadono così miracolosi
da raccoglierli.

Di nuovo piove
come una tragedia
ma lascia che t’invada
e senza entrare nei dettagli
esercitati a perdere più velocemente
raccogliendo di tanto in tanto
perché tutto alla fine ci lascia
con la incertezza di tornare
segui il silenzio
come un frutto, una stella, un fiore
e tutto ciò che conserva l’infinito.

Una chiave improvvisamente
si risveglia dal fondo di un vecchio cassetto,
rimasta, inosservata
tra un disordine di cianfrusaglie
dove tutto scompare perduto
e capisco che ho cercato
dentro il solito buio
come quando ho visto l’eclissi
ed in quel buio rapido dovevo saperlo
che non posso pretenderr di conoscere
ogni smisurato dettaglio del futuro.

Ora con un’unico gesto
ti vedo sciogliere i capelli.
riprendi l’equilibrio
tra le peonie sospese della piazza
che di notte come a mezzogiorno
non sa dell’eclissi dell’ombra
che non avviene mai,
sembra assai strano ma
ti ho nella voce
senza che esca un suono,

proprio dietro l’angolo
l’impetuoso orgoglio
divora come una bestia affamata
ed ora la notte non è detta.
mi sono fermato dove non c’eri
e balenò la luce
di tutte le notti e tutte le albe,
e affiorò il vivere in burrasca

eppure senza di te non è la stessa cosa
averti sarebbe la fine di tutto
la passione si nutre di assenza
e mi riporta da te

una luna incomprensibile
illumina gli angoli addormentati sui tetti
ed il giardino, dove i gatti dormono
tra lo sventolio di rose bianche
eppure oltre tutta la bellezza
senza di te non è la stessa cosa

uno dopo l’altro
i campanili svuotano
nell’aria cremisi
le ore che abbiamo avuto
indaffarate di baci fugaci,
il guaio amica mia
è che ora fanno solo sera

ho un freddo cane e prego.
Quello che resta
è finito nel vuoto subdolo,
ora ti accarezza
ma poi morderà
spera non abbia bruciato
anche le radici.

Le cose vanno male, succede sempre
ma indecente
è solo la vita che non ama
e alla fine
le cose più leggere sono le uniche
che la guerra non è riuscita a portar via
no, nemmeno l’odore che aveva
in quel giorno il vento.

È tardi, è bene che si vada.

Qualcuno apre le persiane
e suoni rivelano le intenzioni del giorno
che è come il tuo sorriso
ce ne sarà pure uno
con tutto il suo delirio
che si adatti a noi?

ma sarà solo la lusinga dell’aurora
a rincorrere l’orizzonte
a schiudere cautamente la porta
e in quel silenzio di chiostro vivere

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