Rosalia, prose written by Anastasia De Benedetto at Spillwords.com
Kevin Langlais

Rosalia

written by: Anastasia De Benedetto

 

Un nome che riecheggia nell’aria come una dolce carezza di una madre
Che non ebbe la fortuna di diventare tale nonostante il desiderio fosse grande
I suoi occhi vivono di luce propria e desiderano condividere scintille di storia
La storia che ha sempre voluto mettere per iscritto e cristallizzare la sua memoria
Ma era un sogno messo sempre da parte per fare spazio al duro lavoro
Corre da una casa all’altra per badare agli anziani che sarebbero persi senza il suo amore
Ora è seduta accanto a me e scorre fra le foto di un po’ di tempo fa
A quando sua sorella si sposava e indossava un vestito bello che solo Dio sa
In Dio pone grande speranza e con Lui affianco si sente forte e al riparo
Prende tutto con elegante leggerezza per lasciar fiorire un sorriso lirato
La sofferenza è inesorabile, mi dice sussurrando, è però da considerare severa insegnante
Se ci abbattesimo a ogni ostacolo, lei continua sospirando, la vita si renderebbe tremendamente agonizzante
Le chiedo dove fosse diretta e mi parla con entusiasmo del suo viaggio
Deve incontrare le sue amiche alla Fontana di Trevi e passare con loro due intere giornate
Poi sarà di ritorno, mentre le amiche andranno in crociera
Lo dice con qualche nota grigia, ma alcuni sacrifici sono come una bufera
Si concede queste ore di vacanza per ritrovare un po’ di gioviale serenità
E mentre lei si racconta io la trasformo nella mia Musa e abbozzo versi per assicurarle l’eternità

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